PropTech. Come funziona l’innovazione digitale nel Real Estate

08/02/2023
UPDATE DI SETTORE

Grazie ai progressi nei processi di digitalizzazione e innovazione che hanno investito tutta l’economia, da qualche anno a questa parte anche il settore immobiliare ha subito un’importante evoluzione. Questa trasformazione viene spesso indicata con il termine “Proptech”, che deriva dalla fusione di due parole, “property” e “technology”.

Il PropTech ha tutte le carte in regola per modificare, innovandolo, il settore immobiliare così come lo abbiamo conosciuto sinora. In realtà, durante la pandemia da coronavirus, il PropTech ha già fatto sentire il peso della sua presenza apportando importanti innovazioni nel settore e contribuendo ad un vero e proprio cambio di mentalità.

Fondamentalmente, PropTech è un termine collettivo utilizzato per definire le startup che offrono prodotti tecnologicamente innovativi o nuovi modelli di business per i mercati immobiliari, soluzioni che spesso vanno ad ottimizzare e semplificare i processi, i comportamenti e le transazioni che avvengono in questo settore.

Secondo un recente studio di Proptech Monitor condotto dal Politecnico di Milano, all’interno del Proptech rientrano i seguenti ambiti di interesse:

·       Smart Real Estate - facilita l’operatività e la gestione degli asset immobiliari, utilizzando piattaforme e sistemi digitali avanzati.

·       Shared Economy - definisce la proprietà rispetto alla sua fase di utilizzo e condivisione di spazi e immobili.

·       Fintech - finanza e tecnologia, che comprende attività come brokeraggio, crowdfunding e aste.

Oltre a quelle elencate, c’è anche un’altra categoria, generalmente inclusa più nel settore delle costruzioni che in quello immobiliare: il Contech, rivolto alle fasi di progettazione e costruzione degli immobili supportate dall’utilizzo della tecnologia, ma anche alle città e agli edifici intelligenti, l’economia della condivisione, l’edilizia domestica.

Le potenzialità del PropTech

Sebbene il mercato immobiliare sia solitamente visto come un settore analogico e abbastanza tradizionale, negli ultimi anni una grande varietà di start-up è entrata nei mercati europei (Italia compresa), introducendo un nuovo accesso digitale all’intera gamma di fasi coinvolte nelle transazioni e nella gestione immobiliare. Questo ha aperto la strada all’impiego di tecnologie innovative in nuovi modelli di business, lasciando trasparire effetti di vasta portata per il settore.

Le potenzialità del PropTech sono enormi e i confini in continua espansione, grazie soprattutto all’evoluzione del digitale e al superamento dei vincoli burocratici. Tecnologie come la blockchain o la realtà virtuale aumentata stanno contribuendo a cambiare il modo di costruire, gestire, acquistare o affittare gli immobili.

Le aziende che operano nel PropTech stanno sviluppando una molteplicità di servizi innovativi che si applicano a tutti i tipi di proprietà. Le soluzioni PropTech possono riguardare gli ambiti piú disparati, dalla gestione dell’aria condizionata in un edificio, a sensori che rilevano perdite d’acqua, o sistemi di registrazione degli accessi tramite app sul telefono, i servizi di reception automatizzati o la gestione dei posti macchina.

Il PropTech, quindi, permette di risolvere numerosi problemi dei gestori o dei proprietari di immobili e, allo stesso tempo, di aumentare il comfort degli acquirenti in tutte le fasi della gestione immobiliare, dall’acquisto/vendita all’utilizzo. La rivoluzione tecnologica sta infatti coinvolgendo tutta la filiera, dal modo di valutare le proprietà con algoritmi avanzati che usano la realtà virtuale, alla gestione degli immobili attraverso l’intelligenza artificiale e persino nelle nuove costruzioni attraverso l’impiego di materiali intelligenti, robot e droni.

Il PropTech, potrebbe divenire una nuova filosofia, un modo differente di concepire il mercato immobiliare e le relazioni tra i suoi attori: investitori, sviluppatori, costruttori, intermediari e consumatori. Una nuova concezione degli stessi edifici e più in generale del contesto urbano del futuro, che nel contesto PropTech assume declinazioni del tutto innovative: edifici intelligenti meno energivori e che anzi contribuiscono a riequilibrare le risorse, la sharing economy applicata al Real Estate, una nuova concezione dell’edilizia residenziale (la cosiddetta ConTech), una nuova finanza integrata al Real Estate più largamente diffusa (anche con il crowdfinding), più accessibile e quindi speriamo più etica, il co-working che sta rimodellando il settore degli spazi per uffici, il co-living che offre nuovi ambienti al mercato residenziale e l’ormai inarrestabile home sharing per le locazioni di breve periodo o transitorie.

I numeri del PropTech in Italia

A fine 2021, secondo la ricerca PropTech Monitor del Politecnico di Milano, erano 184 le PropTech con sede in Italia oppure operanti nel nostro Paese. Il 59% si trovano in nord Italia (59%) e molte hanno sede a Milano. Nonostante questa forte connotazione regionale, le PropTech dichiarano di aver già pianificato un’espansione del business verso altre regioni italiane (il 42% dei rispondenti) e altri Paesi europei (il 37%).

Sulla base delle attività che svolgono, le PropTech italiane si possono raggruppare in quattro cluster principali: Real Estate Fintech (27%), Smart Real Estate (19%), Sharing Economy (22%) e Professional Services (32%). Si tratta principalmente di aziende di piccole dimensioni (il 73% dichiara un numero di dipendenti tra 1 a 20) di recente costituzione (il 43% è nato negli ultimi 5 anni) e fatte da giovani (in media, il 61% dei dipendenti di una PropTech appartiene alla generazione dei Millennials).

Lo stimolo verso la crescita è evidenziato anche dalla volontà di trovare finanziamenti da convogliare in nuovi investimenti, principalmente nello sviluppo di nuove tecnologie (83%), soprattutto in ambito Blockchain e sostenibilità ambientale, e nel reclutamento di nuove risorse (63%). Tuttavia, le start-up incluse nel rapporto reputano il fenomeno PropTech non del tutto maturo in Italia, principalmente per via della bassa propensione del comparto real estate, della mancanza di una cultura tecnologica/digitale e della debolezza di un ecosistema PropTech che ha difficoltà a reperire finanziamenti. La nostra speranza è che piattaforme come 2meet2biz.com e debt.2meet2biz.com possano aiutare a superare queste difficoltà. 



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