Il rapporto State of European Crypto Funding, pubblicato qualche settimana fa da Dealroom e dalla società di venture capital RockawayX, riporta alcuni risultati interessanti relativi all'investimento nel settore delle criptovalute in Europa.
In particolare, nel 2022 le startup di criptovalute europee hanno raccolto finanziamenti record per un valore di 5,7 miliardi di dollari, mentre i finanziamenti delle controparti statunitensi sono diminuiti anno dopo anno. Tuttavia, sebbene l'Europa abbia il maggior numero di startup di criptovalute, il numero di società in fase avanzata è inferiore rispetto ad altre regioni.
Le startup europee costituiscono una parte significativa dei finanziamenti iniziali nel settore delle criptovalute a livello globale, rappresentando il 20% del finanziamento globale totale delle startup di criptovalute in fase iniziale. Tuttavia, le società statunitensi hanno dominato i round di finanziamento di oltre 100 milioni di dollari.
Inoltre, più della metà dell'investimento totale nelle società crittografiche europee è andato a progetti che offrono prodotti e servizi finanziari, con la Centralized Finance (CeFi) che ha attirato 1,7 miliardi di dollari e la Decentralized Finance (DeFi) che ha rappresentato 1,2 miliardi di dollari. Il secondo segmento più finanziato è stato l'infrastruttura blockchain, con un valore di 1,8 miliardi di dollari, in cui Layer1s e strumenti per sviluppatori hanno attirato importanti investimenti.
Le principali tendenze per il 2023
In base ai numeri citati qui sopra, possiamo delineare le principali tendenze del settore per quest’anno:
· Aumento del finanziamento alle startup cripto europee: record di 5,7 miliardi di dollari raccolti lo scorso anno
· Crescita della DeFi: la finanza decentralizzata (DeFi) è stata una delle aree di maggior crescita nel settore cripto nel 2022 con 1,2 miliardi di dollari.
· Investimenti in infrastrutture blockchain: Layer1s e altri strumenti per sviluppatori pure hanno raccolto ingenti capitali.
· Maggiore attenzione al regolamento: in Europa, le autorità regolamentari stanno adottando un approccio più attivo alla regolamentazione del settore cripto nell’ottica di creare un ambiente più chiaro e prevedibile per le imprese e gli investitori.
· Maturità del mercato: l'aumento del numero di aziende mature nel settore cripto potrebbe portare ad un aumento degli investimenti in fase avanzata, fornendo opportunità di investimento a lungo termine.
A livello mondiale, nel febbraio 2023 sono stati investiti 872 milioni di dollari in società di criptovalute e blockchain, un aumento del 52% rispetto ai 574 milioni di dollari del gennaio 2023.
In Europa, Londra rimane l'hub cripto d'Europa con 1,6 miliardi di dollari di investimenti, seguita dagli hotspot svizzeri della ‘crypto valley’ di Zug e Zurigo con circa un miliardo di dollari. Berlino e Parigi si contendono il terzo posto con 541 e 403 milioni ciascuna.
Come va il mercato italiano del Venture Capital?
L’Italia purtroppo non è neppure citata nelle prime dieci città europee per investimenti VC in aziende cripto. Nel mercato del Venture Capital in generale, però, anche da noi si cominciano a vedere segnali positivi. Nel primo trimestre del 2023 l’Italia, con 201 milioni di euro raccolti in 84 round, rimane sostanzialmente in linea con il quarto trimestre 2022, sia per numero di round (+5%) sia per ammontare raccolto (-5% rispetto ai 212 milioni di euro).
Analizzando la segmentazione per tipologia, nel primo trimestre del 2023 vanno bene i round Seed, con 50 operazioni e 91 milioni di ammontare raccolto. Sono stati registrati 17 round Pre-seed, di cui 14 Serie A e 3 Serie B.
Rispetto al 2022 l’incidenza sulla raccolta dei round early stage (Seed e Pre-seed) è aumentata mentre quella dei round Serie A e Serie B è diminuita, il che motiva la flessione dell’ammontare medio investito registrata nel primo trimestre 2023.
Nel difficile momento congiunturale, gli investimenti in innovazione si stanno contraendo a livello globale ma il nostro Paese dimostra di reggere meglio di altri alle ripercussioni delle tensioni economiche. L’Italia, insomma, ha il potenziale per essere più protagonista a livello europeo.