Finanza alternativa. Si va verso il mercato unico

01/08/2023
FINANZA E INVESTIMENTI

Il 2023 potrebbe essere definito l’anno zero del crowdfunding. Infatti, l’introduzione del Regolamento Europeo segna un cambiamento quasi epocale che allarga la platea e sposta gli equilibri in maniera importante.

Le norme applicative (RTS e ITS) del Regolamento sono state emanate e il Parlamento ha approvato il Decreto Legge attuativo anche in Italia, attribuendo poteri di vigilanza a Consob e Banca d’Italia. Le piattaforme di crowdfunding che ancora non hanno le necessarie autorizzazioni stanno attivamente lavorando per ottenerle entro la data fatidica del 10 novembre.

Il Regolamento Europeo apre alla prospettiva di operare in un mercato unico, con importanti novità riguardanti sia la raccolta di capitale di rischio (non più limitata alle PMI), sia i prestiti, che saranno soggetti a nuovi adempimenti in materia di trasparenza, marketing delle offerte e informativa per gli investitori. Da qui nascono opportunità e prospettive interessanti per gli operatori e gli investitori nel campo del crowdfunding in Europa.

Durante la presentazione dell’8° Rapporto sul Crowdfunding e Crowdinvesting dell’ Osservatorio del Politecnico di Milano, sono stati divulgati dati molto interessanti riguardo all’impatto che il nuovo Regolamento europeo sta già avendo e avrà nei prossimi mesi. Nell’ultimo anno, il mercato ha subito una leggera contrazione rispetto ai 12 mesi precedenti, con una raccolta di € 343,99 milioni. Questo dato porta il valore cumulato storico a € 1,24 miliardi (escludendo le piattaforme che raccolgono esclusivamente o prevalentemente non da Internet).

Nonostante la contrazione di circa l1%, è importante notare che la flessione è stata piuttosto modesta, soprattutto considerando che, da luglio 2022, la Banca Centrale Europea ha posto fine alla politica dei tassi negativi, portando il tasso di rifinanziamento sopra al 4% dallo 0,5%.

Nel dettaglio, l'equity crowdfunding ha raccolto € 86,64 milioni per i progetti non immobiliari e € 56,42 milioni per quelli immobiliari, in netta crescita positiva. I minibond collocati sui portali hanno subito una diminuzione, raggiungendo € 20,82 milioni. I portali di lending hanno contribuito con € 24,76 milioni prestati a persone fisiche e € 39,36 milioni a imprese tramite portali generalisti, oltre a € 115,79 milioni da portali specializzati nell'immobiliare, che hanno registrato una buona crescita negli ultimi 12 mesi.

Un dato rilevante è che il numero di piattaforme autorizzate per l'equity crowdfunding è diminuito, passando a 48 a fine giugno 2023, e la raccolta è stata inferiore agli 87 milioni di euro nel primo semestre 2023 per i progetti chiusi con successo, rispetto ai 186 milioni del 2022.

Dal lato delle emittenti, si osserva una progressiva diminuzione delle startup innovative come principali protagonisti, scese al 50% negli ultimi 12 mesi rispetto al 62% complessivo, con un aumento del peso delle PMI.

L'importo minimo di investimento per le diverse campagne di crowdfunding è stato un altro parametro interessante raccolto dall'Osservatorio Crowdinvesting 2023. Si è notato, infatti, che le strategie sono state diverse: solo l'1% del totale ha avuto una soglia minima molto bassa e inferiore a € 100, mentre il gruppo più numeroso (42%) ha avuto importi minimi compresi tra € 500 e € 1.000, che hanno acquisito maggiore rilevanza negli ultimi 12 mesi. Il 41% delle campagne aveva una soglia minima compresa tra € 100 e € 499,99 (con una forte concentrazione di € 250), ma questa percentuale sta diminuendo.

Tra le novità positive, vi è l'estensione dell'equity crowdfunding a tutte le società di capitali, non più limitato alle sole PMI, innovative o tradizionali. Queste regole hanno l'obiettivo di unificare il mercato dei capitali europeo e aumentarne la competizione e l'efficienza attraverso gli strumenti di finanza alternativa del crowdfunding. Ciò consentirà a un portale di offrire sia servizi di lending che di equity, ampliando la propria offerta. In chiusura è stato suggerito che, in un Mercato Unico, potrebbe essere vantaggioso per le piattaforme specializzarsi per servizio o per target al fine di distinguersi e prosperare.



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