I minibond sono strumenti finanziari di debito a medio-lungo termine, emessi da PMI non quotate su mercati regolamentati, destinati principalmente a investitori istituzionali. Questi titoli offrono alle aziende la possibilità di raccogliere fondi sul mercato dei capitali senza dover ricorrere esclusivamente ai tradizionali canali bancari.
Differenza tra Capitale di Rischio e Debito
La distinzione fra capitale di rischio e debito rimane fondamentale per capire le diverse forme di finanziamento disponibili, sia per le aziende che necessitano nuovi capitali che per i possibili investitori. Quando si compra un’azione di una società si diventa soci (azionisti, appunto) dell’azienda e quindi si partecipa al capitale di rischio e di conseguenza ci si sottopone a una maggiore incertezza, in cambio di probabili rendimenti più elevati.
Chi invece acquista un’obbligazione (bond) compra parte del debito di una società (o di uno Stato) rappresentato da un titolo, e ne diventa soltanto creditore. In teoria, dunque, a meno di un default (cioè di un fallimento) della società in questione, il creditore deve riavere a una scadenza prefissata il capitale sottoscritto più gli interessi previsti dal contratto.
Requisiti per emettere minibond
L’accesso al mercato dei capitali è molto importante per finanziare la crescita delle PMI italiane, e richiede il rispetto di determinati requisiti di governance, tra cui trasparenza, che sono fondamentali per attrarre investitori. Qui sotto elenchiamo alcuni dei requisiti principali che un’azienda deve rispettare per poter emettere minibond.
1. Forma Giuridica
Per poter emettere minibond, una PMI deve avere una forma giuridica che rientra tra quelle riconosciute dal diritto commerciale italiano. Solitamente, si tratta di società per azioni (S.p.A.) o società a responsabilità limitata (S.r.l.).
2. Bilancio Certificato
Un requisito fondamentale per l’emissione di minibond è la certificazione del bilancio. La PMI deve aver redatto e depositato i propri bilanci presso il Registro delle Imprese, e tali bilanci devono essere stati certificati da una società di revisione. Questo garantisce agli investitori una maggiore trasparenza e affidabilità delle informazioni finanziarie dell’emittente.
3. Rating Creditizio
Anche se non obbligatorio, possedere un rating creditizio può aumentare significativamente le possibilità di successo dell’emissione. Il rating fornisce una valutazione del rischio di credito associato all’impresa e può influenzare le condizioni di mercato del minibond.
4. Business Plan e Prospetto Informativo
L’impresa deve redigere un business plan dettagliato e un prospetto informativo. Questi documenti devono fornire informazioni esaustive sull'uso previsto dei fondi raccolti, sulla situazione economica e finanziaria della società, nonché sulle strategie aziendali future. Questo è essenziale per attrarre investitori e per dimostrare la solidità e le prospettive di crescita dell’impresa.
5. Sostenibilità del Debito
La PMI deve dimostrare la propria capacità di sostenere il debito derivante dall’emissione di minibond. Questo implica una valutazione accurata del flusso di cassa attuale e futuro per garantire che l’azienda sia in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti degli interessi e del capitale.
6. Documentazione Legale
L’emissione di minibond richiede la predisposizione di una serie di documenti legali, inclusi il regolamento del prestito obbligazionario e il contratto di collocamento. Questi documenti devono essere redatti in conformità con le normative vigenti e devono essere sottoposti a revisione legale per assicurare la loro validità e applicabilità.
7. Collocamento e Distribuzione
Infine, la PMI deve organizzare il collocamento dei minibond. Questo può avvenire tramite un collocamento privato, rivolto a investitori istituzionali, oppure attraverso una piattaforma di crowdfunding, se la raccolta è destinata anche a investitori retail. In ogni caso, è fondamentale che l’emissione avvenga nel rispetto delle normative di mercato e che l’azienda si affidi a intermediari qualificati per gestire il processo.
8. Linee Guida Generali
Di seguito sono riportate delle linee guida generali per comprendere se un’azienda potrebbe intraprendere il percorso dell'emissione di minibond:
- Fatturato: il fatturato dell'impresa dovrebbe essere superiore a 5 milioni di euro e aver registrato una forte crescita negli ultimi tre anni.
- EBITDA: il margine operativo lordo (EBITDA) dell'azienda dovrebbe rappresentare almeno il 10% del fatturato.
- Posizione finanziaria netta (PFN) e EBITDA: il rapporto tra la posizione finanziaria netta (PFN) e l'EBITDA deve essere inferiore a 4. Questo indica la capacità dell'azienda di gestire il proprio debito rispetto alla redditività operativa.
- Rating: l'azienda deve certificare il proprio rating attraverso una società di rating riconosciuta e certificata da EBA (Autorità Bancaria Europea) ed ESMA (Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati). Un rating elevato aumenta l'attrattiva dell'emissione e trasmette agli investitori la solidità ricercata.
Differenze tra Minibond e Finanziamento Bancario
Il finanziamento bancario e l'emissione di minibond sono due forme di finanziamento con caratteristiche e approcci diversi. Ecco le principali differenze tra i due sistemi:
1. Dipendenza dalla Banca
- Finanziamento bancario: nel finanziamento bancario, le PMI sono dipendenti dalle istituzioni bancarie per ottenere i prestiti. La decisione di concedere il finanziamento si basa sulle garanzie e sulla storia creditizia dell'azienda.
- Emissione di Minibond: minore dipendenza bancaria. L'emissione di minibond consente alle PMI di ridurre la loro dipendenza dal sistema bancario. Si aprono nuove opportunità di finanziamento coinvolgendo una varietà di investitori come intermediari finanziari, fondi pensione e compagnie assicurative.
2. Sistemi di valutazione
- Finanziamento bancario: valutazione basata su garanzie e storico. La banca valuta la richiesta di finanziamento principalmente in base alle garanzie offerte dall'azienda e alla sua storia creditizia.
- Emissione di Minibond: valutazione basata su solidità patrimoniale, profittabilità e flusso di cassa. Il processo di emissione dei minibond si basa sulla valutazione della solidità patrimoniale, della profittabilità e del flusso di cassa dell'impresa. Questi fattori sono determinanti per attrarre gli investitori e garantire la sostenibilità dell'emissione.
Conclusioni
L’emissione di minibond rappresenta una grande opportunità per le PMI italiane di accedere a fonti di finanziamento alternative, diversificando così il proprio mix di capitale e migliorando la propria competitività. Tuttavia, è essenziale che le aziende soddisfino tutti i requisiti necessari, garantendo trasparenza e affidabilità per attrarre gli investitori e assicurare il successo dell’operazione.
Le PMI interessate a emettere minibond dovrebbero pertanto valutare attentamente la propria situazione finanziaria e legale, e considerare l’opportunità di affidarsi a consulenti esperti per navigare con successo questo complesso processo.