Silver Economy: come cresce il settore tra aumento dei consumi e digitalizzazione

06/07/2021
UPDATE DI SETTORE

Decennio dopo decennio, l'invecchiamento della popolazione ha cambiato il nostro Paese senza che ce ne accorgessimo. La Silver Economy in Italia oggi vale 200 miliardi di euro e genera rischi e opportunità da non sottovalutare.

Viene definito Silver Economy il settore economico che si sviluppa attorno ai bisogni delle persone di età superiore ai 65 anni. La Silver Economy, un settore poliedrico derivante da una forte tendenza demografica, include molti prodotti e servizi che utilizzano tecnologie molto diverse tra loro, ad esempio la domotica, e affronta l’eterogeneità e le differenze di consumo tra pensionati che lavorano e persone anziane dipendenti dalla famiglia.

Le previsioni di crescita della Silver Economy in Itlia

Tutte le proiezioni demografiche convergono ormai sulla stessa previsione: entro il 2050-2070, la popolazione umana aumenterà e sarà più vecchia di oggi. In Europa, ad esempio, la percentuale di persone con più di 65 anni passerà dal 29,6% del 2016 al 51,2% nel 2070 (fonte: Eurostat).

Un studio del 2018, intitolato appunto The Silver Economy, voluto dalla Commissione Europea e realizzato dal Gruppo Technopolis e da Oxford Economics, ha preso in considerazione la popolazione europea di età superiore ai 50 anni, fino agli ultracentenari, e ha indicato che 199 milioni di Europei, il 39% dell’intera popolazione, sono già oggi i protagonisti di questa nuova economia e diventeranno 222 milioni nel 2025 arrivando al 43% della popolazione.

Sempre in questo studio i consumi dei Silver sono stimati essere già oggi intorno alla bella cifra di 3.700 miliardi di euro e, considerando anche l’indotto, fino a 4.200 miliardi.

L’Italia, si sa, è il paese più vecchio in Europa ed il più vecchio al mondo insieme con il Giappone. Ma l’invecchiamento della popolazione interessa quasi tutti i Paesi più sviluppati. È una questione di aumentata aspettativa di vita dovuta al progresso medico scientifico e alle migliori condizioni di vita – oggi in Italia l’aspettativa media è di 83 anni, quasi 40 anni in più di un secolo fa. Ma è anche una questione di crollo delle nascite, conseguenza del benessere e dell’emancipazione femminile, e della convergenza verso l’età cosiddetta anziana della generazione più numerosa della Storia, i Baby Boomers.

Stiamo vivendo una transizione demografica dal modello classico a piramide, con tanti bambini alla base e pochi anziani in cima, a quello delle società moderne sviluppate che inverte i rapporti: pochissimi bambini e tanti anziani. Un fenomeno mondiale che interessa soprattutto il nostro Paese che, pure, stenta a rendersi conto di essere protagonista di un profondo cambiamento della società.

Active Agers e potere d’acquisto: un boccone ghiotto per le aziende

Gli Active Agers si caratterizzano per un atteggiamento verso il tempo che viene inteso come agenda ricca di progetti, relazioni, esperienze, scambi. Il tempo viene considerato una sorta di banca dove andare ad attingere o depositare moneta (ore) per gli usi e le gratificazioni. È la scoperta di un patrimonio prima ignoto, perché si viveva pressati da impegni di lavoro e famiglia.

Gli over 65 si caratterizzano per un consumo pro-capite medio annuo più elevato rispetto ad altri segmenti della popolazione, 15,7mila euro (contro i 12,5 per gli under 35), un reddito medio più alto, 20mila euro (a fronte di 16mila degli under 35), una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (vs 110mila), una solidità finanziaria superiore, con 1 anziano su 10 indebitato (a fronte di quasi 1 su 3 tra gli under 40), un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% vs 30%) e una resilienza al ciclo economico in quanto il reddito medio annuo degli over 65, tra le diverse fasce d’età, è l’unico ad avere superato i livelli pre-crisi.

Il cliché del sessantenne solitario, fragile e improduttivo, con più bisogni che desideri è decisamente superato dai fatti. Così quello che il mercato pensa e produce per un pubblico anziano continua ad essere declinato in tinte beige e marrone, quando gli over 65 di oggi amano i colori, i viaggi, le relazioni, il buon cibo e il buon bere. Gli Active Agers tengono di fatto in piedi l'economia del Paese.

Secondo un recente studio di Confindustria, la domanda generata direttamente dagli over 65 in Italia vale 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell'intero ammontare dei consumi delle famiglie. Si stima che tra dieci anni varrà circa un quarto del totale, il 30% nel 2050. La ricchezza dei nostri over 65, oltre ad essere trasmessa agli eredi, deve essere valorizzata ai fini della navigazione della loro longevità. Negli Stati Uniti il settore finanziario sta lavorando da tempo per formare nuovi consulenti in grado di aiutare i propri clienti a immaginare scenari futuri ben diversi dalla vecchiaia dei loro padri, a pianificare investimenti e gestione delle proprie risorse in funzione di una fase sempre più estesa di cosiddetta terza età.

Silver Economy e digitale

La Silver Economy è un mercato caratterizzato da utenti molto più tecnologizzati di quanto si pensi, tanto da poter parlare di “generazione silver digitale”. Una recente ricerca ha evidenziato che il 68,8% del campione utilizza Internet; l’89,5% lo utilizza più di una volta a settimana; il 73,4% utilizza lo smartphone; il 71,7% è iscritto ad almeno un social network. Una generazione, questa che esprime domanda personalizzata nei settori del turismo ed enogastronomia, artigianato tipico, benessere e salute, in una età in cui torna o viene la voglia di viaggiare, prendersi cura di sé stessi, cucinare, alimentarsi bene, fare tutto quello che magari non si è riusciti a fare prima.

La Silver Economy, quindi, pone alle aziende – soprattutto a quelle più innovative - un’interessante sfida che può però essere trasformata in una risorsa per il mercato, a condizione di cogliere appieno la portata dei cambiamenti in atto e di sapersi adeguare alle peculiarità di un ampio segmento della popolazione, trasformandole in un’offerta mirata che ne favorisca benessere e invecchiamento attivo.

Prendere in considerazione la Silver Economy come occasione di crescita significa non considerare la rivoluzione demografica in atto solo nel suo impatto di costo per la collettività, ma finalmente adottare anche la prospettiva di un’opportunità di sviluppo, creando le condizioni per soddisfare le nuove esigenze di un mercato sempre più ampio, tecnologico e a tutt’oggi ancora poco conosciuto.



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