Il crowdfunding si sta progressivamente affermando come forma di finanziamento alternativa dalle molteplici potenzialità. Tramite operazioni di equity investing e debt, infatti, è possibile aiutare concretamente le piccole e medie imprese innovative a crescere, fino alla quotazione in borsa. Il crowdfunding inoltre contribuisce a finanziare l'economia reale, che mai come in questo momento ha bisogno di risorse e liquidità per uscire dalla crisi pandemica e diventare competitiva, aprendo il mercato al risparmio privato a bassi tassi d'interesse e con opportunità di rendimento alternative.
E’ sicuramente possibile vedere il crowdfunding come forma di investimento che consente a privati, specialmente High Net Worth Individual (ma non solo), di diversificare il proprio portafoglio investendo in PMI e imprese non quotate con possibilità di rendimento molto attraenti.
La normativa sull'equity crowdfunding adottata da Consob apre le porte alla partecipazione degli investitori retail ad una asset class, ovvero all'investimento nel capitale azionario di PMI e start-up, tradizionalmente riservata agli investitori istituzionali. Allo stesso tempo però il crowdfunding crea le condizioni per un nuovo modello basato su partecipazioni anche consistenti che può sostenere le imprese nella raccolta di masse di capitale più ingenti, andando a riempire un gap che oggi esiste fra la quotazione in Borsa e il crowdfunding in versione esclusivamente ‘retail’. In questo nuovo modello c’ è spazio anche per il private banking.
Oggi in Italia sono 47 le piattaforme di equity crowdfunding autorizzate da Consob. A partire dal 2013, sono state pubblicate complessivamente 719 offerte promosse in maggioranza da start up innovative. Di queste offerte, oltre il 74% ha chiuso con successo superando il target mediamente del 235,7% e coinvolgendo in media 95 finanziatori per campagna. I dati dell'osservatorio sul crowdfunding del Politecnico di Milano evidenziano l'emergere di una fascia intermedia di investimento costituita dalle offerte di equity crowdfunding con target compreso tra i 2 e gli 8 milioni di Euro, sicuramente il segmento più interessante per gli operatori del private banking.
Il private banking, inoltre, può giocare un ruolo essenziale nello sviluppo e nel sostegno delle piccole e medie aziende innovative italiane, favorendo nuovi modelli d'investimento, aggregando investitori, e aiutando il processo di crescita delle imprese.
Il mondo del private banking sta evidenziando uno spiccato interesse per l'economia reale ben rappresentata dalle aziende quotate sul mercato Euronext Growth Milan (il vecchio AIM), passate da 77 nel 2016 a 138 nel 2021 (+79%).
Il mercato Euronext Growth Milan, composto delle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita che sono quotate nell'indice FTSE Italia Growth Index, si conferma uno strumento finanziario dalle grandi potenzialità. Questo è dimostrato sia dal numero di investitori qualificati (con un investimento medio di circa 200 mila Euro) che è raddoppiato negli ultimi 5 anni, sia dall'ammontare di raccolta complessiva in IPO delle aziende che ha superato i 3,9 miliardi di Euro.
E’ facile ipotizzare che l‘Euronext Growth Milan possa rappresentare il mercato secondario per le start-up che raccolgono capitali su piattaforme di equity crowdfunding. Questo infatti può diventare un'opzione di exit per gli investitori che andrebbero ad accrescere così la liquidabilità dell'investimento grazie alla ottime performance raggiunte.
La recente conferma del credito d'imposta sui costi di IPO fino a 500.000 Euro a favore delle PMI italiane permetterà, inoltre, di accelerare il percorso di crescita con la quotazione in Borsa andando a canalizzare risorse finanziarie sull'economia reale.
Il quadro normativo in evoluzione evidenzia ulteriori elementi di innovazione. Il Regolamento sul crowdfunding adottato dalla Consob ha ampliato la platea dei potenziali sottoscrittori di offerte di capitali online con l'obiettivo di accrescere il ruolo ricoperto dagli investimenti finanziari dei privati a sostegno dell'economia reale.
La disciplina recentemente introdotta a livello Europeo con il nuovo regolamento sui fornitori di servizi di crowdfunding si inserisce in un percorso normativo già tracciato in Italia e sembra essere destinata a cambiare ulteriormente gli scenari competitivi in questo settore.
Solo il tempo permetterà di osservare come questa nuova forma di intermediazione finanziaria verrà interpretata dagli operatori e se l'opportunità di identificare una categoria di 'investitori sofisticati' potrà effettivamente alimentere la crescita del mercato del crowdfunding.