L’anno che verrà. Continuerà la ripresa nel 2022?

12/01/2022
APPROFONDIMENTI

Il nuovo anno si apre con una buona notizia. Per la prima volta da molto tempo le stime riguardanti la crescita del Pil italiano sono state riviste al rialzo. Ma questo positivo trend di crescita continuerà per tutti il 2022? Vediamo cosa dicono gli esperti e le principali istituzioni economiche europee e mondiali.

Pil italiano: + 4.7% nel 2022 

Il governo italiano è piuttosto ottimista per l’anno che verrà. Secondo la Nota di Aggiornamento al Def (NaDef) di fine settembre il Pil crescerà del 4,7% nel 2022, meno del 6% del 2021, ma comunque molto più della media a cui ci siamo abituati negli ultimi 20 anni. L’espansione economica sarà guidata dagli investimenti, soprattutto quelli stimolati dai fondi europei previsti dal Pnrr. L’Istat, su cui si basano le previsioni del Governo, all’inizio di dicembre ha confermato il dato del +4,7% di crescita per il 2022. Questo nonostante la stima sul 2021 fosse ulteriormente migliorata, arrivando addirittura ad a un +6,3%. La media mondiale per il 2022 è prevista attorno al +4.5%, quindi ci si aspetta una performance particolarmente positiva dall’Italia pr il secondo anno di seguito.

Un’importante conferma delle stime del Governo italiano viene dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, che indirizza le decisioni di migliaia di investitori e di fondi in tutto il mondo w per cui il nostro Paese crescerà del 4,7%.

Le previsioni dell’Ocse: meglio l’Europa degli USA

L’Ocse sostanzialmente conferma la visione del Governo italiano: il nostro Paese per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico vedrà un’espansione dell’economia del 4,6%, contro una solo del 3,7% degli Usa, una del 4,1% della Germania e una crescita del 4,2% della Francia. Spagna e Regno Unito, invece, faranno meglio di noi, con, rispettivamente, un aumento del Pil del 5,5% e del 4,7%. La crescita di questi due paesi dovrebbe bilanciare le maggiori perdite subite nel 2020 a cause del Covid. Un’interessante riconferma è  che a guidare l’economia globale sarà l’India, (che dall’anno scorso ha sostituito la Cina in questo ruolo) con un incredibile +8,1%.

Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca d’Italia: pessimismo o realismo?

A delineare una situazione sempre buona ma meno esaltante è il Fondo Monetario Internazionale, che ritiene che la nostra economia crescerà di oltre il  4,2%, meno che quella tedesca (4,6%), quella americana (5,2%) e in generale della media dei Paesi più avanzati.

La Commissione Europea pronostica che il Pil Italiano nel 2022 crescerà del 4,3%, in media con il resto dell’UE. Si tratta comunque di un buon risultato, considerando che per molti anni siamo stati ultimi o penultimi, qualche volta superati a fondo classifica solo dalla Grecia.

La più negativa di tutti sembra essere la Banca d’Italia che non va oltre un +4%. Si tratta di stime molto recenti (dicembre 2021), riviste al ribasso rispetto a luglio, quando la crescita per il 2022 era stata pronosticata al +4,4%.

Rimane incertezza sul ruolo dell’inflazione

La Banca d’Italia si aspetta un aumento della domanda interna delle famiglie intorno al 4,6% contro una del 5,2% prevista dall’Esecutivo. Anche l’incremento degli investimenti potrebbe essere più contenuto, al +5,5% contro rispetto al +6,8% secondo il Governo. L’outlook rimane positivo, ma il peggioramento delle stime, specifica Bankitalia, è soprattutto l’effetto delle migliori performance economiche registrate nella seconda parte del 2021.

Il ruolo dell’inflazione però potrebbe influire su queste previsioni, in particolare in merito all’aumento dei costi delle materia prime e dell’energia registrate negli ultimi mesi. Un’inflazione al 3,7% in Italia non si vedeva da diversi anni e questo potrebbe portare ad una riduzione dei consumi soprattutto nelle fasce di reddito più basse.

Dopo il picco di fine 2021, in cui l’inflazione dell’Eurozona è arrivata al 4,8%, la Banca Centrale Europea prevede un rapido calo nel 2022 e una stabilizzazione intorno all’1.8%. Purtroppo, trattandosi di aumenti di prezzo dovuti a fattori esterni alle politiche europee è difficile capire fin da ore se queste previsioni sono destinate ad avverarsi.

Ci auguriamo che arrivando da un 2021 in cui la ripresa (economica, sociale e anche sanitaria) è stata netta, questo trend positivo continui anche per tutto il prossimo anno, in attesa di poter tornare quanto prima ad un livello del Pil uguale o superiore a quello pre-pandemico. 



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