Poche, anzi pochissime start-up possono fregiarsi della prestigiosa definizione di "unicorni" – aziende di recente costituzione e rapidissima crescita che totalizzano una valutazione superiore a 1 miliardo di dollari. Ancora meno aziende arriveranno mai alla soglia dei 10 miliardi di dollari di valore per poter essere definite “decacorni”. Come ogni anno, anche a fine 2021 Visual Capitalist ha prodotto un’infografica sulle startup (o ex startup) che hanno raggiunto questo ambito traguardo.
E’ interessante notare come alcuni di decacorni sono aziende poco conosciute che fanno progressi silenziosi ma di grande impatto nei settori dello sviluppo di software, nell’assistenza sanitaria e nell’automotive. Altri sono già consolidati leader di mercato, come ad esempio il produttore aerospaziale SpaceX e lo sviluppatore ed editore di videogiochi Epic Games.
In totale, a livello mondiale, si contano più di 800 startup unicorno. I decacorni invece a fine 2021 erano solo 35, e su questi si concentra l’analisi di Venture Capitalist.
Molte delle startup di maggior valore sono già giganti nei loro campi. Per esempio, la società di social media Bytedance è lo sviluppatore della piattaforma di video network Douyin e della sua versione internazionale, TikTok, e ha accumulato una valutazione di 140 miliardi di dollari. La società di servizi finanziari e software di pagamento Stripe è passata da una valutazione di 36 miliardi di dollari a 95 miliardi di dollari, grazie alla sempre più diffusa adozione di soluzioni di pagamento contactless stimolate dalla pandemia di Covid-19.
Anche nomi meno universalmente conosciuti come la fintech svedese Klarna (45,6 miliardi di dollari) e la piattaforma australiana di design grafico Canva (40,0 miliardi di dollari) sono ben noti nei loro rispettivi campi. Alcune di queste aziende entrano in borsa, come il produttore di veicoli elettrici e concorrente di Tesla, Rivian, che vantava già una valutazione di 27,6 miliardi di dollari prima di quotarsi al NASDAQ.
La suddivisione delle più grandi startup del mondo per settore evidenzia che la tecnologia è ancora il re nella maggior parte dei circoli di investitori. Più del 77% degli unicorni valutati sopra i 10 miliardi di dollari operano direttamente in campi legati alla tecnologia, principalmente nel fintech. E molti degli unicorni classificati in campi non-tech sono comunque aziende ad alto impatto tecnologico di fondo. Un esempio è l'azienda indonesiana di logistica J&T Express, uno dei pochi unicorni non direttamente legati alla tecnologia ma che comunque deve il proprio successo a sistemi di smistamento automatico molto sofisticati.
J&T Express è anche una delle poche aziende non proveniente dagli Stati Uniti o dalla Cina, che insieme rappresentano oltre il 70% delle 35 maggiori startup. Il Regno Unito (3) è stata la sede successiva più frequentemente elencata, mentre Australia, Brasile, Germania, India e Svezia contano un’azienda unicorno per ciascuno.
La buona notizia è che con valutazioni costantemente fluttuanti e scoperte tecnologiche sempre dietro l'angolo, il prossimo decacorno potrebbe davvero venire da qualsiasi settore o da qualsiasi paese.