Fare il punto sull’industria culturale e creativa del nostro Paese risulta fondamentale, soprattutto in un momento come questo in cui si comincia ad intravedere la fine della pandemia da Covid-19. Questo settore, infatti, è stato uno dei più colpiti dalle restrizioni degli ultimi due anni. Dal 2020 il Coronavirus ha portato i musei a perdere circa 80 milioni di euro di fatturato, i cinema quasi 120 milioni e gli spettacoli musicali 350 milioni. Nel 2019, invece, con un valore aggiunto di 90,7 miliardi di euro, il comparto aveva permesso di generare il 5,7% del valore aggiunto totale italiano e il 5,9% degli occupati dell’intera economia.[1]
L’emergenza sanitaria ha determinato cambiamenti fondamentali nel settore museale e dell’intrattenimento culturale in genere. Nel corso del 2020, infatti, i canali digitali sono diventati protagonisti di un forte sviluppo sia dal lato della domanda – con una consumer base che si è ampliata a tassi di crescita finora sconosciuti – sia dal lato dell’offerta – diventando per aziende e associazioni strumenti cruciali nella relazione con il pubblico. La necessità di creare nuovi spazi di fruizione virtuali ha infatti accelerato il processo di digitalizzazione portando ad un’evoluzione delle piattaforme che offre agli utenti la possibilità di accedere a contenuti e servizi in modo più personalizzato e flessibile.
Un nuovo modello per la ripartenza
Importanti segnali sono arrivati dal mondo dell’intrattenimento e della cultura, con azioni di solidarietà e responsabilità sociale messe in atto dagli artisti più famosi uniti a difesa delle categorie più deboli. Anche queste iniziative sono da considerare nell’ottica di un nuovo approccio inclusivo che sta emergendo in molti settori, compreso quello della fruizione dei beni culturali. Si tratta di azioni volte a creare un piano condiviso con tutte le parti coinvolte per facilitare da una parte riaperture sostenibili e sicure dei luoghi di fruizione dell’arte, dall’altra per sostenere la creazione di strategie digitali non tanto come fine, ma come mezzo per avvicinare nuovi pubblici alla cultura live.
In questo modo dalla crisi si possono costruire le basi per una rivoluzione del settore in modo da non far correre alla cultura il rischio di tornare ai “tempi di prima”. Per attuare questo cambiamento fondamentale servirebbe una vera e propria transizione culturale, come missione del nuovo ministero – che con il cambio del nome (da ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo a ministero della Cultura) si auspica includa non solo i beni, ma anche le persone e le imprese culturali e creative – da compiersi sinergicamente e in modo integrato alle altre transizioni, ecologica e digitale, che da oggi hanno ministri ad hoc. Una transizione trasversale rispetto ai singoli settori, dallo spettacolo dal vivo ai musei, che investa tanto sulla rigenerazione di una più diffusa, condivisa e inclusiva infrastruttura culturale di prossimità (i musei, gli spazi ibridi, le piattaforme digitali, i laboratori) quanto sulla riattivazione dell’insieme variegato di tutti gli operatori (istituzioni, imprese, cooperative culturali e creative, terzo settore), favorendone modelli organizzativi al fine di connettere la filiera del patrimonio a quella della creatività, del turismo di qualità e delle economie sostenibili.
L’impatto delle nuove tecnologie nel mondo dell’arte
Un importante contributo al cambiamento è dato dalle nuove tecnologie emergenti tra cui blockchain, intelligenza artificiale, la realtà aumentata e virtuale.
La tecnologia Blockchain permette di dematerializzare e transare asset (tokenizzazione) e informazione con diverse finalità come la certificazione delle opere, la creazione di asset unici, tracciare gli asset. Questa tecnologia inoltre permette di creare un ecosistema grazie all’utilizzo layer loyalty per abilitare i visitatori a una navigazione più coinvolgente grazie anche all’utilizzo di un paradigma loyalty.
L’Intelligenza Artificiale, dal canto suo, potrebbe supportare e accompagnare il visitatore in differenti elementi quali ad esempio la programmazione delle visite piuttosto che nella creazione di un nuovo modello d’interazione con le opere presenti nel museo, dando così voce alle stesse al fine di coinvolgere sempre di più i giovani e i meno giovani.
La Realtà Aumentata e Virtuale, potrà abilitare i visitatori e gli appassionati di arte a interagire con le opere esposte nel museo in una nuova maniera più coinvolgente, con logiche di gamification, interattiva e indirizzata verso i giovani. L’esperienza non sarà limitata solamente agli spazi del bene culturale ma grazie alla digitalizzazione degli ambienti si potrà andare a portare le opere nelle case e nelle scuole, creando così degli ambienti interattivi in cui il visitatore potrà interagire con le opere che lo circondano ed esplorare contesti del passato o ambienti non direttamente accessibili.
Immersione ed esperienza: nuovi orizzonti nella fruizione di arte e cultura
Come in molti altri settori, anche nell’arte la pandemia ha provocato una transizione irreversibile verso un ‘new normal’, una nuova normalità che si fonda su aspettative e modi di interazione completamente diversi rispetto a prima. Per fortuna, alcune realtà particolarmente innovative si stanno adattando velocemente e cominciano a proporre modelli di fruizioni di contenuti fortemente orientati verso l’utilizzo di spazi ibridi reali/virtuali e tecnologie immersive ed esprienziali. Next Exhibition, ad esempio, è una scaleup innovativa, leader nella produzione, organizzazione e realizzazione di esposizioni temporanee multimediali ed interattive. Ad oggi l’azienda vanta oltre 100 produzioni in 12 Paesi del mondo e più di 3 milioni e mezzo di visitatori. Grazie alla consolidata esperienza e alla creazione di una forte rete di contatti nazionali ed internazionali con noti rappresentanti del mondo della cultura e con enti ed Istituzioni, Next Exhibition ambisce a far avvicinare grandi e bambini all’arte e alla cultura in maniera originale e coinvolgente. Mostre multimediali ed interattive diventano così un’esperienza dove il visitatore viene immerso in un percorso emotivo che diventa un vero momento di aggregazione culturale.
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[1] Dati Osservatorio Turismo Numisma - https://www.nomisma.it/osservatorio-turismo-nomisma-unicredit/