Le armi del Fintech in aiuto alle PMI italiane contro il credito “ombra”

12/10/2022
FINANZA E INVESTIMENTI

I lunghi tempi di incasso delle fatture commerciali in Italia determinano un fenomeno in base al quale le PMI fornitrici fanno da banca (senza garanzie) ai grandi clienti. Si tratta di una specie di credito “ombra” e comporta che i fornitori si trovino loro malgrado a fare credito ai propri clienti, a 30-60-90-180 giorni (in base alla scadenza della fattura), e senza alcuna regolamentazione. Niente covenant, niente obblighi di trasparenza, niente penali né sanzioni. Il rischio è enorme, soprattutto se improvvisamente i ritardi nei pagamenti si allungano (come accaduto nel periodo della pandemia), poiché il fornitore non avrà alcuna garanzia o paracadute per rientrare in possesso della sua liquidità.

L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano parla chiaro: i crediti commerciali in Italia ammontavano a fine 2020 a 424 miliardi di euro. Nel 2021 sono risalti ai valori del 2019, sfiorando quota 490 miliardi. Si tratta di una cifra enorme che va quasi ad eguagliare lo stock complessivo di prestiti alle imprese erogati dalle banche (660 miliardi di euro ad aprile 2022, secondo i dati della Banca d’Italia).

È evidentemente una dote di liquidità “congelata” che tanto farebbe comodo al sistema Italia soprattutto in una situazione di prolungata incertezza (rincari energetici, catene di fornitura ancora zoppicanti) e che invece ristagna spesso e volentieri nelle pieghe di fatture incassate in grave ritardo, senza escludere l’eventualità che le stesse si trasformino in crediti inesigibili.

Lo scenario descritto desta allarme e nasconde il fenomeno dannoso per l’economia reale delle filiere del “credito ombra”, alimentato da tutti quei fornitori (soprattutto PMI) che sono costretti a concedere credito ai propri clienti con pagamenti che vanno ben oltre i canonici 30-60 giorni, senza intercorrere in penali o sanzioni, facendo quindi da banca alle grandi imprese private.

In attesa di una legislazione più robusta che vada regolamentare il credito delle grandi aziende rispetto nei confronti dei fornitori con meno potere contrattuale, il fintech può offrire alcune soluzioni per limitare la crisi di liquidità a breve e medio termine.

Fintech, crowdfunding, private lending: il mercato prolifera di soluzioni nuove in soccorso delle PMI in crisi di liquidità.

Queste società offrono alle imprese sostegno in modo semplice e veloce in un momento in cui le misure adottate dal governo per far fronte al problema non sono sufficienti ad arginare il fenomeno del credito “ombra”.

Per contrastare la mancanza di liquidità, le nuove modalità di erogazione e gestione del credito destinato alle imprese, veicolate dall'impiego della tecnologia blockchain e il prestito digitale in ambito sia bancario che in generale finanziario, possono costituire quindi un valido strumento di contrasto al fenomeno.

Nell’ambito dell’erogazione dei crediti alle imprese, le forme di finanziamento alternative alle banche permettono di

  • attenuare i costi di ricerca delle parti contraenti corrispondenti;
  • raggiungere economie di scala nella raccolta e nell’uso di dati di grandi dimensioni;
  • ottenere una trasmissione delle informazioni economica e sicura attraverso ad esempio le applicazioni della tecnologia blockchain;
  • aumentare il livello di efficienza, semplificazione e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti;
  • ridurre i costi di verifica.

In conclusione, ben vengano le innovazioni in ambito digital lending supportate da applicazioni responsabili di tecnologia blockchain; ancora di più, se da queste dovessero svilupparsi relazioni e partnership tra istituzioni, inventive bank e le migliori aziende fintech.

II rischio, infatti, che l’accesso al credito, anche se facilitato e accelerato dalla tecnologia, possa trasformarsi in una stagnazione dell’esposizione debitoria delle piccole e medie imprese, spesso scarsamente competitive e con un basso indice di patrimonializzazione e altri indicatori di struttura deboli, al momento è tangibile e concreto. A questo proposito sembra contare sempre più la stretta collaborazione tra PMI, enti di erogazione del credito (siano questi tradizionali o alternativi) e istituzioni, urgentemente attesa dal mondo imprenditoriale.



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