La finanza alternativa per le PMI italiane. Record di domanda e offerta

30/11/2022
FINANZA E INVESTIMENTI

Qualche giorno fa, in occasione dell’annuale Alt-Finance Day – la giornata della Finanza Alternativa, organizzata da Innexta, in collaborazione con School of Management del Politecnico di Milano, Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Unioncamere Nazionale - sono stati presentati i risultati del 5° Report sulla Finanza Alternativa per le PMI. La ricerca evidenzia un mercato in forte crescita, caratterizzato da sfide e opportunità per il mondo delle PMI. 

Le risorse mobilitate nei primi sei mesi del 2022 dal mercato della finanza alternativa al credito bancario per le PMI, sono state pari a 2,6 miliardi di euro (+32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), un ottimo risultato se si considerano i 4,5 miliardi di euro mobilitati nel 2021 e i 3,2 miliardi di euro del 2020.

I settori che registrano la crescita maggiore sono quelli dei minibond, del direct lending e del lending crowdfunding. In leggere flessione, invece, invoice trading ed equity crowdfunding.

Nel primo semestre 2022 i minibond hanno toccato il record di 559 milioni di controvalore collocato, con singole raccolte anche da 30/40 milioni di euro e 65 nuove aziende che hanno utilizzato lo strumento per la prima volta. Un risultato che polverizza i 112 milioni raccolti nello stesso periodo del 2021. Probabilmente molte PMI hanno deciso di attivare questo strumento per anticipare i tempi, prevedendo un consistente aumento dei tassi d’interesse nel breve e medio periodo e decidendo quindi di fare legna per l’inverno.

Il direct lending, cioè il prestito diretto da parte di entità non bancarie, quasi sempre attraverso piattaforme fintech specializzate, ha totalizzato 719 milioni di euro raccolti nei primi sei mesi di quest’anno, +55% rispetto al 2021.

Cresce anche il lending crowdfunding, cioè il prestito da parte di piccoli rispariatori raccolto utilizzando piattaforme online dedicate. Da questo canale sono arrivati 95.9 milioni di euro nel primo semestre 2022, un +26% nel primo rispetto allo stesso periodo del 2021.

L’invoice trading, cioè la cessione di un credito commerciale, cala invece del 39% nel H1 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. In questo caso, però, è difficile fare paragoni diretti tra l’anno attuale e quello passato, perché il settore è molto cambiato a seguito dell’acquisizione - a gennaio - della grande piattaforma di invoice trading Fifty da parte di Credito Fondiario, spostando di fatto Fifty dal novero degli strumenti di finanza alternativa a quello dei servizi bancari.

Anche l’equity crowdfunding registra un leggero calo negli investimenti e si ferma a 59 milioni nei primi sei mesi di quest’anno.

Dati interessanti arrivano anche dal mondo dei venture capital e dei fondi d’investimento: nel primo semestre del 2022 sono stati raccolti da quel canale 628 milioni di capitale fresco per le PMI italiane. Un risultato in crescita del 6%, che diventa molto importante se inquadrato nel generale rallentamento di questo canale a livello globale, soprattutto nel comparto tech e startup.

In conclusione, possiamo dire che il quadro che emerge dal report presenta diverse ed importanti sfide e opportunità per il mondo della finanza alternativa. A fronte di un molto probabile aumento della domanda di strumenti di finanza alternativa d a parte delle PMI italiane, il settore del fintech dovrà rispondere dando prova di maturità, stabilità e sostenibilità nel medio e lungo periodo.



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